La mia prigione è una stanza spoglia

Finalmente, dopo tanti tira e molla, sono riuscita a pubblicare questa raccolta di racconti. Iniziai a scriverla subito dopo l’uscita del romanzo, ma non con l’intenzione di pubblicarla, anzi, i primi racconti erano per me solo esercizi di scrittura. Pian piano però, ha preso vita una cosa nuova, un progetto del tutto differente dal primo lavoro, sia per forma che per contenuti. Ho sperimentato una scrittura più intimista, più concentrata. Le storie sono molto diverse tra loro ma allo stesso tempo molto simili. Sono basate tutte su una profonda nostalgia di casa, di un amore, o del passato. Anche il rimorso e il rimpianto si affacciano nella vita dei personaggi, seguiti spesso dalla speranza di cambiare. I protagonisti dei racconti sono senza nome, senza identità nel tempo e nello spazio, e vivono in luoghi indefiniti.

Probabilmente, anch’io mi sentivo un po’ come loro, per questo ho messo tanto di me in ogni storia, forse senza volerlo davvero ma è capitato, e quando me ne sono accorta ormai era già stato scritto. Ogni racconto tocca un tema diverso. Ad alcuni tengo più che ad altri, forse perché li sento più vicini. Credo che a questi dedicherò dei post più avanti. Il titolo è una frase del quinto racconto, ‘Alba’. Un suggerimento da parte di una cara amica; lo trovo bellissimo.

Questa raccolta la considero un esperimento, se ben riuscito non spetta a me dirlo, ma ne sono soddisfatta. Non so se mi cimenterò ancora nella scrittura di racconti, per certi aspetti li trovo più difficili e impegnativi dei romanzi. Insomma, chi vivrà vedrà, io per prima.